Tutto ciò che conosceva, tutto ciò che amava, ogni legame d’affetto che si era costruita le era stato strappato via: di lei non restava che il midollo, nudo e crudo. Certo, da che si ricordasse il suo più sincero desiderio era sempre stato quello di conoscere altre pezzi di mondo; ma avrebbe dovuto, pensò, formularlo con maggior precisione: avrebbe dovuto specificare che desiderava farlo essendo felice
Quando finisco un bel libro sono in lutto. Lo metto giù, poi apro Telegram e seleziono i contatti a cui mandare il mio audio lunghissimo in cui cerco di non fare spoiler. Inizio sempre con un “ho letto un libro bellissimoooo!”. Non è una cosa che capita spesso, ma quando capita sono elettrizzata, felice e anche triste. È quello che mi è successo con Longbourn House di Jo Baker (Einaudi).
Confesso: nel 2020 non avevo ancora letto Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen. Colpa di una prof all’università che mi ha fatto odiare tutto di lei, nonostante provasse di fare l’esatto opposto. Beh, l’ho letto e devo dire che mi aspettavo qualcosa di più, non mi ha preso come pensavo… ma non sono qua a parlare di questo.
Andiamo con ordine.
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