Thanatos è online!

Thanatos è finalmente online! Il primo di tre, ma per me il primo di tante prove, di tanti tentativi che finalmente hanno trovato un punto di inizio. Buona lettura a chi deciderà di seguirmi nelle avventure di Val e Sia.


Titolo: Thanatos
Autoconclusivo? No
Anno: 2021
Genere: New Adult ; Fantasy
Pagine: 609
Formato: Kindle e cartaceo

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Seanan McGuire – Middlegame (Recensione)

I numeri, fintanto che si comprendono le norme che li regolano, sono entità semplici, disciplinate. Le parole, al contrario, sono insidiose. Si aggrovigliano e mordono e pretendono attenzione. Roger riflette su come cambiare il mondo. Sua sorella, semplicemente, lo cambia. Non senza conseguenze. Per questo sono finiti quaggiù, oltre il muro di cinta, alla fine della strada improbabile, alla fine di tutto. Non sono riusciti a raggiungere la Città Impossibile e, visto come stanno le cose, non ci riusciranno mai. Un’altra vittoria per il Re di Coppe.

Alchimia, fine del mondo, città impossibili e strade improbabili: MIDDLEGAME di Seanan McGuire ha tutto questo. “Ehi”, mi sono detta, “deve essere figo”. Ho chiesto una versione digitale in anteprima alla Oscar Mondadori e sono stata ascoltata. Poi mi hanno regalato il cartaceo e finalmente qualche settimana fa mi sono decisa a iniziarlo. L’edizione italiana non ha niente da invidiare a quella americana. Non avevo mai letto niente della McGuire ma Middlegame era sulla bocca di tutti. Il mio rapporto con questo libro? Bellissima storia ma uno stile difficile da digerire.

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Victoria Schwab – La vita invisibile di Addie LaRue (Recensione)

Gli antichi dèi saranno pure grandiosi, ma non sono clementi né magnanimi. Sono capricciosi, mutevoli come il riflesso della luna sull’acqua, o come ombre nel cuore di una tempesta. Se ti ostini a invocarli, fa’ attenzione: bada bene alle tue richieste, sii pronta a pagarne il prezzo. E per quanto impaziente e disperata, non pregare mai gli dèi che sono in ascolto dopo il tramonto.

La vita invisibile di Addie LaRue è stato presentato come il libro dell’anno, il capolavoro finalmente portato a compimento di Victoria Schwab dopo 10 anni di crescita ed esperienze. Ho conosciuto questa autrice con Evil (Vicious) e ho poi in seguito approfondito con la duologia di Monsters of Verity (Questo canto selvaggio e Questo nostro oscuro duetto) edita da Giunti.
Il primo mi è piaciuto tantissimo, gli altri due un po’ meno. Addie LaRue era quindi un crocevia: o mi sarebbe piaciuto, oppure mi avrebbe annoiato fino a farmi morire di inerzia sul divano. Come è andata a finire?

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Amal El-Mohtar e Max Gladson – Così si perde la guerra del tempo (RECENSIONE)

Ti amo. Ti amo. Ti amo. Lo scriverò nelle onde. Nel mio cuore. non lo vedrai mai, ma lo saprai. Sarò tutti i poeti, li ucciderò tutti e prenderò il posto di ciascuno di loro, e tutte le volte che in ogni ciocca i scriverà d’amore, sarà per te.

Se c’è qualcosa che non manca in Così si perde la guerra del tempo di Amal El-Mohtar e Max Gladson sono le belle frasi. Le parole in questo romanzo breve sono musica, disegni e luce. C’è grazia in questo libro e amore. This is how you lose the time war ha vinto svariati premi, tra cui il Premio Nebula e un Premio Hugo nel 2020. Insomma, non stiamo parlando della filastrocca delle civette sul comò. Non poteva che essere Oscar Mondadori a portare anche in Italia questo lavoro e non potevo che essere entusiasta quando ho ricevuto l’anteprima digitale. Ma…ci sono dei ma. Troppi ma.

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Kathyrn Purdie – Burning glass (RECENSIONE)

 “You said I was your savior,” I said, “but you won’t let me save you, not truly.”

Diciamo che se Keira Cass avesse voluto scrivere Shadow and Bone, Burning Glass sarebbe stato il risultato. Se state facendo una smorfia, siete nella mia stessa situazione, perché questo libro è stato a dir poco ridicolo.
Premetto che amo il fantasy e la romance. Le storie d’amore (ben costruite) mi spronano a leggere il triplo più veloce, ma in questo libro Kathryn Purdie non aveva voglia di lavorarci troppo.
Sfondo abbozzato, personaggi usciti da una fan fiction e una trama che rasenta The Selection con un po’ di violenza. Eppure… dai, i concetti di base non erano così male. Più o meno.
Vi anticipo che ci saranno spoiler a questo giro, con i libri brutti non riesco a contenermi, perciò leggete a vostro rischio e pericolo.

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Kanae Minato – Confessione (RECENSIONE)

La mia Manami non è morta accidentalmente; è stata uccisa da qualcuno di voi

Confessione di Kanae Minato è uno di quei libri di cui senti tanto parlare e il momento stesso in cui ti decidi finalmente a comprarlo… è fuori catalogo. Un po’ il riassunto della mia vita. Ma grazie a Libraccio il mondo è meno buio e sono riuscita a recuperarlo diversi anni fa grazie a degli amici (qualche copia si trova, quindi cominciate anche a spulciare l’internet in attesa di una ristampa).

I romanzi giapponesi sono unici. Chi li legge sa esattamente a cosa mi riferisco quando parlo di ‘sapore’. C’è un sapore in questi romanzi, una sensazione… Qualcosa! Hai la consapevolezza immediata di leggere un bel libro. Confessione trova il suo giusto spazio su questo scaffale: quello dei libri belli.

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Jo Baker – Longbourn House (Recensione)

Tutto ciò che conosceva, tutto ciò che amava, ogni legame d’affetto che si era costruita le era stato strappato via: di lei non restava che il midollo, nudo e crudo. Certo, da che si ricordasse il suo più sincero desiderio era sempre stato quello di conoscere altre pezzi di mondo; ma avrebbe dovuto, pensò, formularlo con maggior precisione: avrebbe dovuto specificare che desiderava farlo essendo felice

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Quando finisco un bel libro sono in lutto. Lo metto giù, poi apro Telegram e seleziono i contatti a cui mandare il mio audio lunghissimo in cui cerco di non fare spoiler. Inizio sempre con un “ho letto un libro bellissimoooo!”.  Non è una cosa che capita spesso, ma quando capita sono elettrizzata, felice e anche triste. È quello che mi è successo con Longbourn House di Jo Baker (Einaudi).

Confesso: nel 2020 non avevo ancora letto Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen. Colpa di una prof all’università che mi ha fatto odiare tutto di lei, nonostante provasse di fare l’esatto opposto. Beh, l’ho letto e devo dire che mi aspettavo qualcosa di più, non mi ha preso come pensavo… ma non sono qua a parlare di questo.
Andiamo con ordine.

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Christelle Dabos – Echi in tempesta (RECENSIONE)

Guarda lo specchio. Non c’è il suo riflesso, ma non importa. L’unica cosa importante è lo specchio.

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Attendevamo il finale della saga di Christelle Dabos da quando avevamo chiuso il primo volume con gli occhi a cuoricino, incantati dalle ambientazioni, dalla storia e dai personaggi.
Fidanzati dell’inverno è stato – almeno per me – il fantasy del 2018, comprato per caso e finito di leggere in un pomeriggio.
La storia che la Dabos aveva messo in piedi era interessante, originale; i personaggi che aveva creato erano intriganti: Ofelia, Thorn, Archibald, Faruk… persino la sciarpa!
E allora cosa è andato storto? Perché Echi in Tempesta è un libro da dimenticare?

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Victoria Schwab – Questo canto selvaggio / Questo oscuro duetto (RECENSIONE)

Mostri, mostri, belli e brutti.
Verranno a mangiarvi, a uccidervi tutti.
Corsai, Corsai, artigli e zanne. La vostra vita misurano a spanne.
Malchai, Malchai, vi mostrano i denti. E gli occhi rossi, volenti o nolenti.
Sunai, Sunai, occhi di pece. Sentite una musica, poi l’anima tace.

Ho conosciuto Victoria Schwab qualche mese fa con Evil, edito da Newton Compton. Ritorno qualche mese dopo con la duologia di Questo canto selvaggio e Questo oscuro duetto, ripubblicati con una nuova (e molto bella) veste grafica da Giunti Editore.
Giunti non è molto famoso per avere un catalogo fantasy ricco e appetibile, a differenza di Mondadori, ma ha alcuni titoli che non volevo perdermi tra cui Hyperversum, di Cecilia Randal e questi due titoli della Schwab.

Evil mi aveva preso non solo per la trama e i personaggi, ma anche per lo stile scorrevole e molto cinematografico dell’autrice. Finito in un paio di giorni è diventata una delle letture dell’anno.
Questo canto selvaggio e Questo oscuro duetto ci riportano in un’ambientazione dark urban, con due personaggi interessanti e un worldbuilding dal grosso potenziale che l’autrice ha deciso di non sfruttare.

Ma andiamo con ordine.

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Brigid Kemmerer – A CURSE SO DARK AND LONELY (Recensione)

I had this moment in Emberfall, when I was in the stables behind the inn, when everything around me felt real, and my real life in Washington, DC, felt like a dream. A fantasy.

Adoro i retelling. Quando leggo questa parola la mia lampadina della curiosità si accende. Di retelling de La Bella e la Bestia ce ne sono a bizzeffe, dal famoso ACOTAR a Beastly, il film che mi ha fatto amare Alex Pettifer.
A curse so dark and lonely entra in questa magica famiglia grazie alla penna di Brigid Kemmerer. Ne avevo sentito parlare come un libro brutto, devo essere sincera, ma non sempre i miei gusti si allineano a quelli degli altri, perciò ho deciso di dargli una possibilità.

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